Stipendi sanitari in Italia: quanto guadagnano infermieri e medici? Scopri le cifre, i mancati rinnovi contrattuali e le cause della carenza di personale nel SSN.
La carenza di personale sanitario in Italia è un problema cronico, che mette a dura prova il Sistema Sanitario Nazionale. Tra le cause principali, ci sono sicuramente le retribuzioni, considerate da molti inadeguate rispetto all’impegno, alla responsabilità e allo stress a cui sono sottoposti medici e infermieri. Ma quanto guadagnano davvero queste figure professionali? E quali sono le prospettive per il futuro?
La situazione degli infermieri è particolarmente critica. Dopo un lungo blocco dei contratti durato dal 2009 al 2018 (dichiarato poi incostituzionale), gli aumenti ottenuti con i successivi rinnovi sono stati erosi dall’inflazione, che tra il 2022 e il 2024 ha raggiunto il 17%. Attualmente, un infermiere neoassunto percepisce circa 27.476 euro lordi annui, pari a 1.694 euro netti al mese (su 13 mensilità). Dopo 30 anni di carriera, la cifra sale a 1.939 euro netti al mese.
Il rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024, che avrebbe potuto portare un po’ di ossigeno alle buste paga, è saltato il 15 gennaio 2025 a causa del mancato accordo tra i sindacati e l’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni). La rottura è avvenuta per un margine minimo, lo 0,39%, con i sindacati Fg Cigl (21,60%), Uil Fpl (19,02%) e Nursing Up (6,43%) che hanno votato contro, superando di poco i favorevoli Cisl Fp (23,72%), Fials (12,13%) e Nursind (10,81%).
L’accordo, che coinvolgeva un totale di 1 miliardo e 784 milioni di euro, prevedeva:
In totale, l’aumento previsto era di 180 euro lordi in più al mese, pari a 2.340 euro lordi all’anno.
Per gli infermieri del Pronto Soccorso, la situazione era leggermente migliore, grazie a un’indennità specifica introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 e incrementata da quella del 2024 e del 2025. L’accordo prevedeva:
Questo avrebbe portato a un aumento complessivo di 542 euro lordi al mese per un infermiere di Pronto Soccorso dal 1° gennaio 2025. Se si fosse divisa la somma tra una platea più ampia, includendo tecnici e amministrativi, l’aumento si sarebbe ridotto a 477 euro lordi al mese (-12%).
Il mancato rinnovo del contratto 2022-2024 blocca l’erogazione di questi aumenti e impedisce l’avvio delle trattative per il rinnovo del triennio 2025-2027. Per quest’ultimo, la Legge di Bilancio 2025 ha già stanziato 1 miliardo e 904 milioni di euro, che si traducono in:
In totale, un infermiere avrebbe potuto ottenere 203 euro lordi mensili in più, che salirebbero a 263 per chi lavora in Pronto Soccorso.
Anche per i medici il rinnovo del contratto segue uno schema simile: finanziamenti stabiliti dalle Leggi di Bilancio e trattativa con i sindacati. Attualmente, un primario di area chirurgica con oltre 25 anni di incarico percepisce circa 8.600 euro lordi al mese (13 mensilità), mentre un medico con oltre 15 anni di anzianità circa 6.665 euro lordi e uno con anzianità tra i 5 e i 15 anni circa 6.305 euro lordi.
L’ultimo rinnovo, firmato il 23 gennaio 2024, riguardava il triennio 2019-2021. Per il contratto 2022-2024, le Leggi di Bilancio hanno stanziato:
Per il rinnovo 2025-2027, è stato stanziato 1 miliardo e 261 milioni di euro.
La questione degli stipendi di infermieri e medici è complessa e va affrontata con urgenza. Da un lato, c’è la necessità di riconoscere il valore e l’impegno di queste professioni, dall’altro, bisogna fare i conti con le risorse disponibili e la sostenibilità del sistema sanitario. Il mancato rinnovo del contratto degli infermieri e il ritardo nelle trattative per i medici sono segnali di un malessere profondo che rischia di aggravare la carenza di personale e di compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria in Italia. Le trattative sono destinate a slittare ulteriormente, e non è chiaro quando questi aumenti, per quanto ritenuti insufficienti da molti, verranno erogati.
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