Alcuni comportamenti, anche inconsapevoli, potrebbero rivelare qualcosa su di noi: attenzione se usi così mouse e tastiera, cosa significa.
La tecnologia fa ormai parte delle nostre vite e ne è diventata, in realtà, una componente predominante. L’idea di fare a meno di smartphone, pc, ma anche di piattaforme e simili, così come di una semplice ricerca sul web, ci fa quasi rabbrividire. Se, a questo, sommiamo la nostra quotidianità, fatta di impegni e cose da fare, di passioni da coltivare e tutto il resto, non c’è da meravigliarsi se ci sembra di ritrovarci “sommersi”. E, a quanto pare, il modo in cui usiamo mouse e tastiera potrebbe svelarci qualcosa di noi.
Il comportamento umano, si sa, è un mistero e tale resterà probabilmente sempre. La personalità di ognuno, i suoi pensieri, ragionamenti, le sue azioni ed emozioni, sono frutto di un vissuto unico e irripetibile che concorrono a definirla. Eppure, secondo quanto sarebbe emerso da uno studio, c’è qualcosa che potrebbe accomunarci quando si tratta di una situazione particolare.
Mouse e tastiera, occhio a come li usi: cosa potrebbe significare questo comportamento
Secondo un modello matematico sviluppato dal politecnico federale di Zurigo, il modo in cui utilizziamo il mouse e la tastiera del pc potrebbero essere un indice di quanto siamo stressati. Questi due strumenti digitali, infatti, sarebbero “indicatori di stress addirittura migliori del battito cardiaco” secondo Mara Nägelin, che ha coordinato lo studio.
Nel dettaglio, è stato condotto un esperimento con 90 partecipanti in un ambiente di lavoro il più simile possibile a quello di un ufficio. Mentre il gruppo di controllo lavorava senza distrazioni, i componenti dell’esperimento ne hanno avute di ogni genere. Cos’è emerso dai risultati dell’esperimento?
Ebbene, ciò che si sarebbe evinto è che coloro sottoposti a distrazioni e stress tendevano a muovere il mouse con una frequenza maggiore, in modo meno preciso e percorrendo anche distanze lunghe sullo schermo. Al contrario di chi, invece, rilassato, era più sicuro e preciso nell’orientare la “freccetta”.
Ancora, per quanto riguarda invece la tastiera, il gruppo dell’esperimento, sottoposto a stress, avrebbe commesso più errori e digitato a “singhiozzo”, con pause frequenti. A differenza, invece, del gruppo di controllo, che avrebbe fatto pause meno frequenti, ma più lunghe tra una digitazione e la successiva.