Il Fisco ha addrizzato le antenne di fronte alle evasioni fiscali, il rischio è che però si possano passare dei guai anche senza essere colpevoli di attività illecite.
Il rischio è di trovarsi di fronte a controlli se effettuate bonifici in un dato modo, fate molta attenzione. Oggi vogliamo evitarvi dei problemi. Sebbene l’Agenzia delle Entrate sia sempre attenta a stanare solo gli evasori fiscali e chi pratica attività illecite, alcuni movimenti possono portare a dei rischi impossibili da accettare. Ci sono infatti alcuni movimenti che non sono accettati anche se le persone comuni non sono a conoscenza di questo.
Vogliamo dunque approfondire vari casi, con degli esempi, in modo da tutelarvi nelle vostre operazioni. Azzereremo così i rischi non solo di subire controlli approfonditi, ma soprattutto di perdere una quantità di tempo incredibile e magari anche dei soldi per fare dei calcoli e presentare delle carte.
Fondamentale in questo campo rimane la tranquillità nella gestione di alcuni aspetti e nella precisione, non dovete infatti mai essere superficiali. Un piccolo bonifico potrebbe costarvi davvero caro, ma andiamo a vedere in che senso e come evitare di fare errori.
In questo articolo vogliamo analizzare da vicino l’invio di un bonifico su conto cointestato che può essere considerato come una donazione tra coniugi. Si tratta di un argomento molto delicato soprattutto per quelle coppie che hanno un conto bancario per accreditare i fondi poi destinati ai figli e più in generale alle spese comuni.
Nell’articolo 769 del Codice Civile troviamo spiegata la definizione di donazione e cioè un contratto tramite il quale una parte arricchisce un altra trasferendole un proprio diritto come un bene immobile.
Ci sono due tipi di donazioni e cioè quella diretta e quella indiretta. La prima consiste nell’atto attraverso il quale una persona concede a un’altra un bene di sua proprietà. Quella indiretta invece comporta un arricchimento del donatario per atto di liberalità e senza documento notarile.
Per quanto riguarda i conti cointestati, come ha deciso la Corte di Cassazione, si parla di donazione se la somma sia originariamente di una sola delle due parti o se il trasferimento avvenga dal titolare del denaro per andare ad arricchire il cointestatore. Insomma si tratta di alcuni particolari molto interessanti che devono essere analizzati da vicino per evitare di commettere un autogol clamoroso che danneggi entrambe le parti chiamate in causa al momento.
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