La storia che stiamo per raccontarvi è davvero incredibile, quella di un uomo rimasto intrappolato nel ghiaccio per settimane e in grado di salvarsi in un modo pazzesco.
Sebbene sia difficile credere a queste parole, in realtà si tratta di un racconto di vita reale che ci mostra come a volte le cose possano essere incredibili. Avete presente quei film americani dove una simpatica combriccola di amici si trova a viaggiare su un aereo che improvvisamente precipita? In queste storie spesso i protagonisti si ritrovano a dover vivere delle situazioni al limite per sopravvivere e riuscire a tornare alla loro vita di tutti i giorni.
Sebbene si tratti di cinema, si tratta di racconti che fanno venire la pelle d’oca e ci lasciano dei pensieri per lunghi giorni. Pensate se una storia del genere fosse vera, il nostro stupore potrebbe essere moltiplicato all’ennesima potenza. Ed è proprio questo quello che vogliamo fare oggi, raccontarvi una storia molto particolare di quelle che è impossibile scordare. Reggetevi forte perché davvero farete fatica a credere ai vostri occhi leggendola nelle prossime righe.
Sebbene questa storia abbia un lieto fine, come si può vedere già dal titolo, per arrivare alla salvezza l’uomo che ne è protagonista ha dovuto faticare e non poco. Oggi vi parliamo dunque di una storia molto particolare e che sicuramente in molti di voi racconteranno a parenti e amici.
Il protagonista si chiama Peter Skyllberg che è rimasto intrappolato per 60 giorni all’interno della sua autovettura sepolta sotto la neve. Le temperature hanno raggiunto i -30°C diventando insostenibili, eppure l’uomo è riuscito a resistere, dimostrando una resilienza davvero incredibile.
Il 19 dicembre del 2011 un 44enne rimase bloccato nel nord-est della Svezia, precisamente a Umea. La nevicata intensa lo portò a rimanere sommerso con la sua autovettura, fu salvato il 17 febbraio seguente quando due persone notarono il veicolo sotto la neve.
L’uomo era all’interno di un sacco a pelo senza cibo né riscaldamento ed era sopravvissuto bevendo neve sciolta. La sopravvivenza è avvenuta seguendo quello che scientificamente viene chiamato “effetto igloo”. La neve ricopriva completamente l’auto e ha creato una sorta di barriera isolante, riuscendo a trattenere il calore prodotto dal corpo dell’uomo.
Ovviamente l’uomo non era in perfetto stato di salute quando è stato trovato, basti pensare che la sua temperatura corporea era scesa a 31°C. A curarlo e salvarlo fu il dottor Ulf Segerberg anche lui stupito da questa incredibile vicenda.
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