Al fine di contrastare con maggiore efficacia il riciclaggio di denaro, in questo 2025 sono cambiati i limiti di prelievo mensile che accendono i riflettori sui correntisti: quali sono le nuove regole e cosa si rischia.
La necessità di effettuare prelievi agli sportelli bancomat è sempre minore, visto che ormai è possibile effettuare qualsiasi tipo spesa sia tramite l’utilizzo di una carta che tramite movimenti di denaro digitali come i bonifici senza dover pagare costi di commissione. A partire da quest’anno persino i bonifici istantanei – strumento che permette di pagare immediatamente anche grosse somme di denaro – saranno gratuiti, togliendo anche quel blocco psicologico legato ai costi dell’operazione.
Di fatto le uniche occasioni in cui potrebbe essere necessario pagare in contanti è quando il pos di un negozio o di un locale non funziona per problemi tecnici (mancanza di connessione internet o di luce). Il prelievo può poi essere utile a chi preferisce gestire il proprio denaro fisicamente e avere contezza delle spese senza necessità di guardare costantemente il saldo tramite app o sito.
Nei casi indicati, tuttavia, si tratta di spostamenti di denaro minimi che non comportano alcuna problematica per i correntisti. Va precisato inoltre che il limite di pagamento in contanti è rimasto invariato, dunque si potrà pagare in contanti fino a 5mila euro senza incorrere in problemi o suscitare alcun sospetto. Cosa cambia dunque? Ciò che è diverso rispetto al 2024 è il limite di prelievo massimo mensile che adesso è di 10mila euro.
Cosa succede se si prelevano più di 10mila euro al mese al bancomat o in banca
Lo scopo di questa maggiore attenzione sui prelievi mensili è quello di contrastare il riciclo di denaro ed avere una piena tracciabilità delle spese fatte. Quest’anno le banche saranno obbligate a segnalare tutti quei clienti che mensilmente prelevano dal proprio conto in banca cifre superiori ai 10mila euro.
La limitazione non riguarda solo i prelievi da sportello automatico, ma anche quelli da sportello bancario che fino ad oggi erano sottoposti a minori controlli. Va chiarito che la cifra che supera il limite non verrà bloccata, tuttavia la banca potrà tenere in sospeso l’operazione finché non avrà fatto le opportune verifiche.
Il correntista potrebbe dunque essere chiamato a specificare i movimenti fatti nel corso del mese e indicare tramite fatture o scontrini per cosa sono stati spesi i risparmi prelevati dal proprio conto corrente. I risultati dell’approfondimento fatto dall’istituto bancario dovranno poi essere inviati al Fisco che deciderà se fare ulteriori controlli.